Il libro nero della magistratura

il libro nero della magistratura

Il libro nero della magistratura. I peccati inconfessati delle toghe italiane nelle sentenze della Sezione disciplinare del CSM

di Stefano Zurlo

Nomine, spartizioni, accordi sottobanco fra le correnti.

Tutto avvilente, per carità.

Ma c’è ben altro, ben altre infezioni, nel corpo malato della corporazione togata.

Comportamenti e azioni davanti a cui si resta interdetti e si fatica a trovare parole adeguate.

Ci sono giudici che hanno depositato sentenze con mesi e mesi di ritardo e altri che hanno dimenticato in cella gli imputati per 51 giorni.

Ci sono giudici che hanno chiamato i carabinieri per non pagare il conto al ristorante e altri che hanno smarrito pratiche e fascicoli, vanificando anni di processi.

Fatti sorprendenti e sconosciuti

Si tratta, quindi, di una breve rassegna di svarioni e intrallazzi.

I fatti descritti oscillano tra la farsa e la tragedia: ce n’è per tutti i gusti, dal PM ossessionato dal gentil sesso al dottore ad alta gradazione alcolica, passando per magistrati che gestiscono affari con modalità efficacemente equiparate a quelle di certi dittatori africani.

Lo stile dell’autore è per non “addetti ai lavori”, per cui il libro è adatto a chiunque voglia dare un’occhiata alla cesta dei panni sporchi, anche se privo dei rudimenti del linguaggio di settore.

Tutti giudici processati dalla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura.

Molti sono stati assolti perché c’è quasi sempre una scappatoia:

  • troppo lavoro,
  • il sistema che non funziona,
  • la separazione dalla moglie,
  • la malattia grave di un congiunto.

Altri, invece, non sono sfuggiti alla condanna del «Tribunale» dei colleghi con verdetti più di una volta di manica extralarge:

  • l’ammonimento o
  • la censura.

Più di rado ecco

  • la perdita di anzianità e, ancora meno,
  • l’espulsione dalla categoria.

Il libro nero della magistratura

Sono centinaia i procedimenti disciplinari che si svolgono davanti al CSM: a volte i media ne parlano, della maggior parte invece si tace.

Processi celebrati nel silenzio e che nel silenzio si chiudono.

“Il libro nero della magistratura”, il nuovo libro di Stefano Zurlo, traducendo dal burocratese le sentenze della Sezione disciplinare del CSM, illumina un versante sconosciuto della giustizia italiana: i peccati inconfessati delle toghe.

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